Che cosa sono questi raccontini?
Sono fantasie, uniti a ricordi personali dell'autore, simili, in un certo
senso, agli essempla, di cui è ricca la letteratura del Duecento o del
Trecento, anche perché molto spesso essi vorrebbero essere la dimostrazione
pratica della verità di qualche proverbio.
Quì non troverete denunce sociali, né
alcun'eco di rivendicazioni politiche.
Quello che interessa all'autore è soltanto l'uomo, l'uomo fuori del tempo,
vale a dire l'uomo di ogni tempo, quale era duemila anni or sono e quale
sarà nel futuro.
Poiché è pensiero dell'autore che nell'uomo certi meccanismi psicologici
siano indistruttibili ed eterni.
Lo sguardo con cui osserva le piccole umane vicende, è talora impietoso, ma
si risolve pur sempre in un sorriso indulgente, venato di umorismo sornione,
proprio di chi sa quanto l'uomo sia fragile ed incostante, e di chi sa che le
virtù più necessarie a noi mortali siano la bontà, la pazienza e la
pietà.
L'autore vorrebbe ripulire l'uomo da ogni
fasulla e meschina incrostazione, nella sua abiezione, ma anche nella sua
grandezza e nobiltà
Una lettura gradevolissima, consigliabile a
tutti.
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