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I vizi capitali hanno sempre costituito un importante tema di riflessione.
Fin da Aristotele, che li definisce «gli abiti del male», si è intuito che i vizi, mettendo a nudo
la fragilità e la miseria umana, sono una via privilegiata per conoscere il fondo oscuro e misterioso dell’anima.
Questo è il motivo per il quale anche oggi i vizi capitali sono oggetto di un rinnovato interesse, non solo da parte della teologia, ma anche della psicologia del profondo, della filosofia e della letteratura.
Nello stile ormai consolidato della Collana Scritture, in questo volume, a partire da sette brani biblici, si confrontano alcuni esponenti della cultura laica e cattolica, italiana ed europea, offrendoci un attuale e ricco approfondimento del tema.
Della superbia (Genesi 3,1-7), ne parlano André Wénin, Maria Johnson, Marisa
Santarlasci, Basilio Petrà e Francesca Nenci.
Della gola (Amos 6,1.4-7), hanno scritto Marcello Marino, Massimo
Donà, Roberto Burdese, Osvaldo Rossi e Donatella Turri.
Dell'accidia (Matteo 25,14
-29), sono intervenuti Stefano Tarocchi, Anna Maria Cànopi, Antonio di Grado, Sergio Benvenuto e Tommaso
Fanfani.
Della lussuria (2Samuele 13,1-17), hanno scritto Arrigo Miglio, Carmine Di Sante, Giovanni
Ventimiglia, Aviad Kleinberg, Massimo Arcangeli e Marisa Cecchetti.
Dell'avarizia (Luca 13,21), ne parlano Roberto Filippini, Salvatore
Martinez, Stefano Zamagni, Piero Gheddo, Raffaello Schiamone e Marina Salomon.
Dell’invidia (Genesi 37,2-4.11-14.17b-28), hanno scritto Federico Giuntoli, Fabio Geda
, Riseppe Somigliano, Francesco D’Agostino e Debora D’Agostino.
Infine sul vizio dell’ira (Efesini 4,26-32), hanno scritto Francesco Bianchini, Arturo
Paoli, Francesco Gaiffi.
La Collana Scritture è in collaborazione con il «Progetto Culturale della Cei». Un affascinante dialogo tra
culture, religioni e sensibilità differenti
grazie al gioco inaugurato dal rapporto tra il testo e il tema. M |