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JISHENG YANG
Lapidi La Grande Carestia in Cina
JISHENG YANG, Lapidi La Grande Carestia in Cina
JISHENG YANG, Lapidi La Grande Carestia in Cina
Autore:
JISHENG YANG
Titolo:
Lapidi La Grande Carestia in Cina
Descrizione:
la spietata, minuziosa, memorabile radiografia della criminale irresponsabilità di un sistema ...
Editore:
ADELPHI
Data di edizione:
gennaio 2024
Pagine:
836
Dimensioni cm.:
14,8x22,8
ISBN13:
9788845938368
Codice:
358343
Collana:
L'oceano delle storie 30
Prezzo:
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Italiano
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JISHENG YANG, Lapidi La Grande Carestia in Cina, ADELPHI in campedel.it
Descrizione
Yang Jisheng
Lapidi
La Grande Carestia in Cina
Traduzione di Natalia Francesca Riva
Pubblicato da Adelphi
L'oceano delle storie, 30

Alla fine di aprile del 1959 uno studente della contea cinese di Xishui viene avvisato delle condizioni disperate in cui versa il padre adottivo: lo raggiunge al più presto e lo trova a letto, «gli occhi incavati e spenti», la mano scheletrica che abbozza a stento un cenno di saluto. Ormai incapace di deglutire anche solo una zuppa di riso, morirà tre giorni dopo. In un primo momento Yang Jisheng non ha esitazioni: si tratta di una tremenda, inevitabile sventura.
La cieca obbedienza che gli è stata inculcata non lascia spazio a dubbi o critiche, e non lo sfiora neppure l’idea che il governo e il Grande Balzo in avanti propagandato in quegli anni possano essere la causa della sua perdita.
La fedeltà al partito si incrinerà con la Rivoluzione culturale, e nei primi anni Novanta, ormai consapevole dell’amnesia storica cui il potere con danna i cinesi, Yang Jisheng comincerà a indagare, a interrogare documenti, a raccogliere testimonianze. Scoprirà che la carestia di cui il padre è rimasto vittima ha ucciso in Cina, tra il 1958 e il 1962, 36 milioni di persone, ridotte a cibarsi di paglia di riso, guano di airone, topi ed erbe selvatiche – quando non di cadaveri.
Un eccidio immane la cui responsabilità va attribuita non già a «tre anni di disastri naturali», bensì alla scelta deliberata di sacrificare ai ceti protagonisti dell’«industrializzazione» in corso la popolazione delle aree agricole, sequestrandone la produzione, le case, gli appezzamenti, il bestiame.
Il libro che Yang Jisheng va scrivendo diventerà così qualcosa di ben diverso dalla pur accurata ricostruzione di una carneficina: la spietata, minuziosa, memorabile radiografia della criminale irresponsabilità di un sistema teocratico in cui Mao Zedong è l’incarnazione stessa della verità universale.

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Scheda creata Giovedi' 25 gennaio 2024
La collana L'oceano delle storie

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