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CAZZULLO ALDO
Mussolini il capobanda Perché dovremmo vergognarci
CAZZULLO ALDO, Mussolini il capobanda Perché dovremmo vergognarci
Autore:
CAZZULLO ALDO
Titolo:
Mussolini il capobanda Perché dovremmo vergognarci
Descrizione:
Mussolini il capobanda Perché dovremmo vergognarci del fascismo
Editore:
Mondadori
Data di edizione:
settembre 2022 1^ edizione
Pagine:
360
Dimensioni cm.:
15x21
ISBN13:
9788804751168
Codice:
346498
Collana:
Strade blu - Mondadori 0
Prezzo:
Disponibilità:
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Dati aggiornati a settembre 2022
1 - 53 258
Lingua
Italiano
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CAZZULLO ALDO, Mussolini il capobanda Perché dovremmo vergognarci, Mondadori in campedel.it
Descrizione
«Cent'anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l'aveva messo al mondo».
Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini. Una figura di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un'idea sbagliata: uno statista che fino al '38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l'alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Cazzullo ricorda che prima del '38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli.
Aveva conquistato il potere con la violenza - non solo manganelli e olio di ricino ma bombe e mitragliatrici -, facendo centinaia di vittime. Fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascina ti nelle vie di Torino.
Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia - 40 mila morti tra i civili -, in Etiopia - dall'iprite al massacro dei monaci cristiani -, in Spagna. Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali.
Era stato crudele con tanti: a cominciare da Ida Dalser e dal loro figlio Benitino. La guerra n on fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull'altro e di una razza sull'altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini.
Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l'antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.

Libreria Campedèl
Belluno
Scheda creata Martedi' 13 settembre 2022
La collana Strade blu - Mondadori

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