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Fontanive Giorgio La formazione del lago di Alleghe Castaldi edizioni Il Lago di Alleghe ha avuto origine per una gigantesca frana che si staccò dal Monte Piz in una notte dell’11 gennaio 1771: lo scoscendimento - pari a circa 30 milioni di mc di roccia - coinvolse gran parte del versante orientale della montagna, caratterizzato da una stratificazione a “franapoggio” che fu una determinante concausa del grave evento calamitoso. Il materiale collassato, oltre che travolgere i tre villaggi di Riéte (appartenente alla Regola di Calloneghe-Rocca Pietore), Marìn e Fusine (appartenenti alla Regola di Alleghe) dove vivevano 49 persone rimaste schiacciate da milioni di tonnellate di roccia, sbarrò il corso del Cordévole per un’altezza di circa 90 metri. Le acque colmarono quel volume invasato corrispondente, in poco più di 3 mesi, giungendo fino a minacciare l’abitato di Caprile località a ben 5 km dalla soglia del lago al Masarè. Poi il torrente trovò la nuova via di fuga tra gli anfratti del macereto e il livello si stabilizzò alla quota approssimativa di 1000 m dando origine ad un grande bacino di circa 17 milioni di mc. Il crescere del livello non fu privo di perniciose conseguenze: i villaggi risparmiati dalla frana di Costa, Perón, Soracordévole (Regola di Calloneghe), Sommariva e Torre (Regola di Alleghe), che costellavano il fondo e i versanti della valle, furono invasi dalle acque e dovettero essere via via abbandonati, con la morte nel cuore e grave disagio degli sventurati abitanti. Gli scampati (circa 300 persone) e il loro necessario e l’indispensabile bestiame domestico, trovarono un momentaneo rifugio sulle sponde del nuovo specchio d’acqua, in parte soccorsi dagli aiuti inviati da Venezia e dalla popolazione dei villaggi circonvicini. Le loro disgrazie non erano però concluse, perché una residua massa di roccia in equilibrio instabile sulla montagna (circa 3 milioni di mc), cadde con veemenza nel lago il 1° maggio seguente: l’impatto diede origine ad una impetuosa ondata che risalì il versante opposto toccando l’abitato di Alleghe provocando altre 4 vittime e distrug-gendo la stessa parrocchiale di San Biagio. Poi la Natura si chetò e le ferite degli uomini e del paesaggio iniziarono a rimarginarsi, plasmando questi luoghi ancor più degnamente di quanto i millenni non avessero già fatto. Oggi, a 250 anni dalla formazione, purtroppo il lago raccoglie un volume di circa 2 milioni di mc per l’interrimento operato dai detriti trasportati dal Cordévole e, dati i modesti volumi coinvolti, l’invaso soffre anche del fenomeno di eutrofizzazione, ma da tempo, sono in atto iniziative tese alla tutela e salvaguardia ambientale di questo specchio d’acqua tra i più celebrati delle Dolomiti. Libreria Campedèl Belluno | |
Scheda creata Martedi' 27 aprile 2021 | |
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