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CURI UMBERTO
Il colore dell'inferno
CURI UMBERTO, Il colore dell
Autore:
CURI UMBERTO
Titolo:
Il colore dell'inferno
Descrizione:
Il colore dell'inferno La pena tra vendetta e giustizia
Editore:
Bollati Boringhieri
Data di edizione:
settembre 2019
Pagine:
221
Dimensioni cm.:
14,5x21,5
ISBN13:
9788833929590
Codice:
319417
Collana:
Nuova cultura 323
Prezzo:
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Dati aggiornati a settembre 2019
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Italiano
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CURI UMBERTO, Il colore dell'inferno, Bollati Boringhieri in campedel.it
Descrizione
Il colore dell'inferno. La pena tra vendetta e giustizia
by Umberto Curi
pubblicato da Bollati Boringhieri
Collana Nuova cultura. Introduzioni

«Dove mai avrà termine, dove mai placata cesserà la furia di Ate?»
L'interrogativo angoscioso di Eschilo non smette di risuonare dopo migliaia di anni. Abbiamo forse dimenticato il nome della funesta divinità greca che prima induceva gli uomini in errore e poi ne esigeva inclemente la punizione, ma della sua vendicatività rimane un'impronta nell'idea di giustizia a cui è ispirata l'attuale civiltà giuridica.
La rassicurante contrapposizione tra vendetta e barbarie da un lato - la violenza sommaria del «sangue chiama sangue» - e giustizia e civiltà dall'altro tradisce infatti una infondatezza che sgomenta. Scrutando nel cono d'ombra dell'azione penale con lo sguardo penetrante di chi coglie ambivalenze e fratture nella presunta rotondità dei concetti, Umberto Curi vi rintraccia l'aspetto arcaico e irrisolto che tinge ancora il dispositivo della pena del «colore dell'inferno», secondo l'espressione di Simone Weil.
Lungo il tragitto a lui familiare, che dalla grecità dei filosofi e dei tragici arriva a Nietzsche e al pensiero contemporaneo, Curi testa la resistenza, e la fragilità, del principio di giusta «retribuzione» del reato attraverso un castigo adeguato.
L'equità che intende garantire era invocata anche dall'ingiunzione biblica «frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente» e dalla legge del taglione fissata dalle XII Tavole romane, ossia dai meccanismi che prevedevano la reciprocità del danno.
Infliggere sofferenza al colpevole, sia per ristabilire l'ordine cosmico infranto sia, più modernamente, a scopo rieducativo o preventivo, oscilla tra una concezione sacrale della pena come espiazione e una visione compensativa che rimanda all'antica relazione tra debitore e creditore.
Impostazioni che, tuttavia, sortiscono l'effetto-paradosso di assolvere la colpa, una volta estinto il debito con la pen a, senza alleviare il dolore della vittima. Proprio alla fuoriuscita dalla logica del paradigma retributivo e di quello pedagogico lavora oggi la giustizia riparativa, che mette invece al centro il rapporto tra offensore e offeso. Perché si possa, infine, sottrarre alla crudele Ate l'insidioso terreno in cui prospera.


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Scheda creata Venerdi' 4 ottobre 2019
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