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BOFFINI PRURICELLI
Il banchiere sociale
BOFFINI PRURICELLI, Il banchiere sociale
Autore:
BOFFINI PRURICELLI
Titolo:
Il banchiere sociale
Descrizione:
credito cooperativo "Mutualità" - Banca, credito e assicurazioni:
Editore:
Franco Angeli
Data di edizione:
novembre 2018
Pagine:
232
Dimensioni cm.:
15,5x23
ISBN13:
9788891778451
Codice:
311283
Collana:
Casi e studi d'Impresa 0
Prezzo:
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Dati aggiornati a novembre 2018
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Lingua
Italiano
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BOFFINI PRURICELLI, Il banchiere sociale, Franco Angeli in campedel.it
Descrizione
Il banchiere sociale
Autori e curatori: Stefano Boffini, Macri Puricelli
Pubblicato da Franco Angeli

Alla vigilia dell'attuazione della riforma del credito cooperativo - al di là del dibattito che ha fatto riemergere la possibilità di rinvii e interventi correttivi - in molti luoghi di cooperazione ci si interroga su quali potranno e dovranno essere le modalità e gli strumenti nuovi con cui concretamente esercitare la mutualità.
Una mutualità "multipla" e mutevole in rapporto alla tipologia e alla natura dei bisogni che ridefinisca il ruolo e l'azione di una banca di comunità.
Il pensiero di Luigi Pettinati, banchiere bresciano che della mutualità sul territorio e in tutto il mondo ha fatto una bandiera, ci indica la strada maestra. Una strada che, al di là degli strumenti, è sempre la medesima: superare la separazione tra sfera economica e sfera sociale, assumere che il risultato economico non è il fine dell'attività della banca, ma lo strumento per l'agire mutualistico, misurare efficienza imprenditoriale ed efficacia sociale nella capacità di creare complessivamente per il territorio risposte ai bisogni, impiegando in modo ottimale le risorse disponibili. "Mutualità" per Luigi Pettinati andava intesa nel proprio territorio, ma anche lontano migliaia di chilometri.

In Ecuador, così come in Palestina, Argentina, Perù. "Mutualità" significava anche seguire da vicino il debitore nella buona e nella cattiva sorte, affiancandolo, in questo secondo caso, fino ad arrivare a sostituirsi a lui (anche solo temporaneamente) per limitare al minimo l'impatto di eventuali difficoltà sul bilancio della banca.

Una convinzione che non nasceva da astratti principi ma da una semplice, elementare, considerazione: vogliamo che le banche esistano anche per questo motivo, per valutare attentamente il credito prima della sua erogazione e per monitorarlo puntualmente dopo, fino alla sua puntuale restituzione. Non certo per sbarazzarcene a spese degli azionisti.
La vita da "ban chiere sociale" di Luigi Pettinati ci pone una questione fondamentale: può esistere una banca "giusta" e "buona"?
Scheda creata Sabato 1 dicembre 2018
La collana Casi e studi d'Impresa

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