Descrizione | |
I Romani hanno subito pił o meno disastri di altri popoli antichi, pre-moderni, oppure moderni? E come hanno saputo reagire a essi? Dalla battaglia di Canne alla distruzione di Pompei, fino alla prima apparizione della peste i Romani si sono imbattuti in calamitą di ogni tipo e vastitą: terremoti, incendi, epidemie, carestie.
Da queste prime domande la ricerca si irradia poi al tentativo di misurare il successo o il fallimento del sistema romano nel fare fronte agli eventi nefasti che sovvertivano l'ordine delle cose o si opponevano ai successi gloriosi conseguiti in precedenza da Roma. Il disastro diviene progressivamente una sorta di unitą di misura concettuale che, collegandosi con i modelli sistemici creati da Jared Diamond o con la pił recente interpretazione storiografica della storia di Roma condotta da Mary Beard, consente all'autore di scrivere un capitolo originale di sociologia dell'antichitą. Ne emerge una visione d'insieme che mette in rilievo la flessibilitą dei Romani nell'affrontare i disastri e la loro capacitą di resistere ai fenomeni luttuosi pił diversi: questi non rappresentavano tanto l'occasione per introdurre riforme radicali o la causa scatenante di un rapido cambiamento, quanto piuttosto l'occasione per rinsaldare la comunitą dei cittadini attraverso la continuitą e la resilienza. La storia di Roma, sempre pił specchio e paradigma di un presente segnato dalla paura dei grandi cambiamenti climatici, politici e sociali in corso, si arricchisce con questo lavoro di un nuovo tassello del g rande mosaico storiografico eretto sulla sua memoria. | |
Scheda creata Venerdi' 2 marzo 2018 | |
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