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CRAWFORD SUSAN
La moglie bugiarda
CRAWFORD SUSAN, La moglie bugiarda
Autore:
CRAWFORD SUSAN
Titolo:
La moglie bugiarda
Descrizione:
Editore:
Piemme
Data di edizione:
maggio 2016 1^ edizione
Pagine:
309
Dimensioni cm.:
16x24
ISBN13:
9788856652390
Codice:
285079
Collana:
0
Prezzo:
Disponibilità:
* Offerta valida 30 giorni (fino ad esaurimento scorte)
€ 16.65
PRODOTTO ESAURITO: non disponibile
Dati aggiornati a maggio 2016
0 - 216 0
Lingua
Italiano
Allegati:
Non disponibile
NON DISPONIBILE

CRAWFORD SUSAN, La moglie bugiarda, Piemme in campedel.it
Descrizione
La moglie bugiarda, di Susan Crawford. La recensione di QuaderniBellunesi

Tradimento e sesso
Come costruire una carriera


Un romanzo sul disturbo bipolare. Momenti d’euforia incontenibile e momenti d’inferno per la protagonista e la scrittura è ritmata sui suoi stati d’animo.
L’ambiente? La famiglia.
Il soggetto ovviamente l’amore che va e scappa, crea e distrugge, a volte nostalgico, spesso pieno di rimorso e amore vero quando crea la vita contro il mondo.
Certamente un thriller, ma l’invito è di dimenticare il genere, di concentrarsi, invece, sulla scrittura, su come l’autrice ha costruito i suoi personaggi, sui momenti in cui la storia c’interroga come lettori e su come, forse, la nostra società viva in un complesso bipolare.
Suggerisco di leggere alcuni passi del libro a voce alta.
Una breve sinossi dalla quarta di copertina.
“Dana Catrell pensava di sapere tutto della sua vicina Celia: nel quartiere elegante dove vivono, nella sonnolenta provincia americana, sembrano non esserci segreti e tutti conoscono tutti. Fino al giorno in cui Celia viene trovata morta in casa sua, uccisa con un vaso molto pesante. Lo stesso giorno in cui Dana ha passato l'intero pomeriggio a casa della povera Celia, bevendo decisamente un po' troppo.”
Dana ha ucciso Celia? Dana non lo sa. E’ incerta se credere alla propria, inaffidabile mente, al suo istinto, o ai sospetti che si fanno strada dentro di lei.
Leggiamo questo passo del romanzo.
“… le falene volano attorno alle luci del cortile. Danzano, scendono in picchiata e ronzano dietro il vetro; battono innumerevoli volte i corpi fragili contro i bordi di metallo e si bruciano la punta delle ali sulle lampadine incandescenti. Dana si sente proprio come loro, con l’adrenalina a mille imprigionata dietro un vetro. (…) la follia non è del tutto sgradevole. Le piacciono l’irrequietezza, l’energia, la lucidità dei pensieri, le intuizioni folgoranti, la prontezza dei riflessi. Tuttavia è una condizione destinata a degenerare in caos: i pensieri geniali, illuminanti incominceranno ad avvicendarsi troppo in fretta, entrando in collisione gli uni con gli altri.”
Dana vive dentro questa storia di malattia che dalle radici genetiche si distende e si rigenera impietosa attraverso un padre assente ed altri apporti ambientali e scolastici che non l’hanno capita, per sommasi, ora, al sostanziale, colpevole disinteresse del marito Peter, avvocato di grido, e disperso in altre situazioni amorose. Curati! È il suo unico apporto. Poco intelligente per davvero.
L’unica che cerca di capire quello che prova e la distoglie dai suoi piani distruttivi è una barista …
Per la verità anche il detective Jack Moss che indaga sull’omicidio di Celia, cerca di capirla.
Capire Dana forse per capire se stesso. Jack è soverchiato da una straziante situazione famigliare: due matrimoni falliti, dal primo ha avuto un figlio che lo odia, Ann la seconda moglie è appena scappata di casa. La sua passione per il lavoro, forse il suo unico vero amore, che aveva distrutto il primo matrimonio ora ha affossato anche il secondo.
Sì Jack cerca di capirla, ma Dana è pur sempre l’indiziata principale dell’omicidio.
Una Dana che sta entrando nella logica depressiva della sua malattia, si sente accerchiata dalla paura, si sente colpevole, l’autodistruzione diventa la sua strada necessaria e sicura.
Lasciando ai lettori scoprire la soluzione del giallo, vorrei trascrivere, invece, un altro momento dell’autoanalisi di Dana.
“Non condanna Peter, preferisce non giudicarlo. La sua colpa non è essere stato a letto con la sua amica. Peter ha approfittato della sua confusione mentale , spingendola verso la follia, ma non è neppure per questo che lo odia. Per il grigiore con cui Peter ha appiattito la sua vita: per questo lo odia. Non per ciò che gli ha dato nel corso degli anni, ma per ciò che le ha tolto: i colori, la musica, il sapore, il piacere di esistere, le possibilità luminose che ha frenato e distorto, fino a renderle pic cole come grumi insignificanti ed opachi.

Noè Zanette
Quaderni Bellunesi
Scheda creata Sabato 25 giugno 2016

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