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Camillo Giulio
L'idea del theatro
Camillo Giulio, L
Autore:
Camillo Giulio
Titolo:
L'idea del theatro
Descrizione:
a cura
Editore:
ADELPHI
Data di edizione:
maggio 2015
Pagine:
340
Dimensioni cm.:
15,5x23,5
ISBN13:
9788845929823
Codice:
275743
Collana:
Classici 0
Prezzo:
Disponibilità:
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Dati aggiornati a maggio 2015
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Lingua
Italiano
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Camillo Giulio, L'idea del theatro, ADELPHI in campedel.it
Descrizione
L’idea del theatro è fra le opere che meglio incarnano lo splendore che l’arte della memoria – nutrita di ermetismo e lullismo, neoplatonismo e suggestioni magiche, astrologiche e cabalistiche – conosce nel Cinquecento.

Rispetto ai trattati mnemotecnici lo scarto è vertiginoso: la griglia di classificazione che il suo autore, Giulio Camillo, ci offre (quarantanove «luoghi», contrassegnati da una o più immagini, che nascono dall’incrocio fra l’ordine verticale dei sette pianeti e quello orizzonta le dei sette gradi) funziona infatti come una scacchiera che, grazie al movimento e alla combinazione delle sue componenti, è in grado di generare nuovi significati e nuovo sapere: come una mente artificiale, dunque, sicché ricordare diventa pericolosamente simile a creare, o ricreare, il mondo.

Ma c’è molto di più: Lina Bolzoni, che ne ha a lungo indagato l’intricatissima e frammentaria tradizione manoscritta, ci rivela infatti che L’idea del theatro è in realtà solo la sintetica rievocazione d i un immane progetto, un Teatro della memoria (o Casa della sapienza) la cui natura resta incerta (libro, edificio, maquette di legno, modello puramente mentale), ma che intravediamo audacemente sospeso tra idea e macchina, metafisica e mito alchemico.

Un progetto così ammaliante da sedurre intere generazioni e da riaffiorare, attraverso plagi e riscritture, nelle forme più sorprendenti e imprevedibili: da una misteriosa villa in Friuli descritta dal Doni sino alle opere d’arte contemporanee di Marino Auriti e Achilles Rizzoli.

Il che non stupisce: come osserva Lina Bolzoni, la storia del Teatro di Giulio Camillo ci conduce al cuore del ruolo delle immagini nel Cinquecento, getta luce sul loro straordinario potere – la capacità di attraversare «la mente del lettore che legge un poema e lo visualizza, i teatri della memoria, i palazzi e le collezioni, reali o immaginari, e naturalmente la biblioteca»
Scheda creata Sabato 9 maggio 2015
La collana Classici

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