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NOTE DELL'AUTORE “L'ambizione è motore del mondo perché da sé lo forgia così com'è fatto, ma in sé, sola, è nulla.” Così ho scritto senza cognizione di causa, ma di getto con l'unica certezza di non coltivare nessuna ambizione letteraria, ma, pure, di aver scritto una serie di racconti alla rinfusa pubblicati da una piccola casa editrice. La proposta editoriale mi venne recapitata con la posta, confusa tra la pubblicità commerciale insistente di vari supermercati, per fortuna o sfortuna non finì nel contenitore della carta da riciclare e il mancato riciclaggio ha prodotto un piccolo volume nel quale sono riportate storie di vaga ispirazione reale, certamente fantastica in un ambiente più rurale che provinciale e in tempi né remoti né attuali... LA RISERVA E ALTRI RACCONTI “In principio Dio creò il cielo e la terra.” Meglio dire l'universo intero già che ci siamo anche se un famoso premio Nobel per la fisica afferma che un creatore non fu necessario, perché l'universo può generarsi da sé. Concetto astruso per la mia mente ristretta e dura come un sasso. Non è questo il punto, il dilemma sorge dal modo in cui il mondo è stato fatto: bene? Male? Una via di mezzo, giusto, equo, iniquo, non importa comunque chi o che cosa l'abbia creato. Per i pochi facile, leggero, felice, per i troppi ostico, duro, ingrato come se qualcuno avesse stabilito fin da principio la serie A per alcuni, e la serie B per la massa, truppa anonima e abbondante. Senza alcun dubbio a me è capitata la serie B, condizione precaria ma facile all'adattamento: ci si può adeguare infatti, meglio , ci si deve adeguare e poi, basta accontentarsi e vivacchiare nella troposfera cercando di uscire dal fango nella convinzione che la gravità tenda sempre all'ingiù. E poi che mondo sarebbe se tutti avessimo la testa di Einstein e la fortuna di Paperone? Non esisterebbe paradigma e forse nemmeno il genere umano. Dunque, per piantarla con la filosofia spicciola e la teologia nostrana, dovendo vivere piuttosto i n basso, tra molti compagni di viaggio, uomini e donne, “genti meccaniche” avrebbe scritto il grande Manzoni con la sua ironia, appunto di tali soggetti visti alla pari, un poco più in alto o giù sotto come me, vorrei dire, se possibile, senza noia e senza malignità. | |
| Scheda creata Venerdi' 14 novembre 2014 | |
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