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CORONA MAURO
Confessioni ultime
CORONA MAURO, Confessioni ultime
Autore:
CORONA MAURO
Titolo:
Confessioni ultime
Descrizione:
con un film di Giorgio Fornoni
Editore:
ChiareLettere
Data di edizione:
aprile 2013
Pagine:
114
Dimensioni cm.:
13,5x20
ISBN13:
9788861904286
Codice:
258989
Collana:
0
Prezzo:
Disponibilità:
* Offerta valida 30 giorni (fino ad esaurimento scorte)
€ 13.21
PRODOTTO ESAURITO: non disponibile
Dati aggiornati a aprile 2013
0 - 199 0
Lingua
Italiano
Allegati:
DVD
Non disponibile
NON DISPONIBILE

CORONA MAURO, Confessioni ultime, Chiare Lettere in campedel.it
Descrizione
Pensieri e racconti di vita. Le CONFESSIONI ULTIME di Mauro Corona sono il diario intimo di “un sognatore”. Un autoritratto che richiama in alcuni passaggi l’indimenticabile tradizione degli scritti morali, da Seneca al filosofo e samurai Jocho Yamamoto, e si trasforma con impennate improvvise in un personalissimo sfogo sull’attualità e la politica. Suoni e basta, le parole hanno perso consistenza, volume, spessore, e con loro la vita. Le Confessioni prendono forma da queste parole ormai vuote. Libertà, silenzio, memoria, corpo, fatica, invidia, orgoglio, competizione, amore, amicizia, dolore, morte, Dio e la fede. Una rappresentazione laica profonda e illuminante: “Sono un grande peccatore, ma per tradizione e per educazione spero in Dio, e lo rispetto a modo mio. Spero in Dio, però non so più dov’è finito... Diceva Zvi Kolitz: ‘Caro Dio, io credo in te nonostante te’”.

Allegato un DVD con un videoreportage di Giorgio Fornoni. Le splendide musiche di Nick Cave e Warren Ellis, tratte dal film “The Assassination of Jesse James”, accompagnano Mauro Corona in un viaggio a Erto, “paese di crolli e di dolore”, cinquant’anni dopo la tragedia del Vajont. Dalla tana rifugio in cui vive e lavora ai luoghi della sua quotidianità, 44 minuti che raccontano in presa diretta uno tra gli scrittori italiani più letti e amati.

DAL TESTO:

“Ultimamente,
e sempre più spesso, ho
un desiderio impossibile,
ma forse chissà, potrebbe
anche essere possibile,
però non ci credo molto,
anzi non ci credo per nulla.
Ma questo non è importante,
importante sarebbe realizzare questo desiderio per avere una
soddisfazione, l’ultima.
Vorrei vedere il mio volto dopo che
sarò morto, vorrei vederlo, almeno per
una volta, rilassato, lisciato, disteso, sereno, pacifico,
anche solo pochi secondi. Per vederlo così
dovrò essere morto e i morti non vedono più… Solo
da morto, credo, il mio volto sarà rilassato.
La morte stende e distende. Fin da piccolo, da bambino,
ho avuto un volto impaurito, un volto
tirato, teso, ansioso, inquieto, angosciato, triste, deluso,
amareggiato, sconfitto, rassegnato,
avvilito e si potrebbe andare avanti. A volte arrabbiato,
irato, altre contuso e tumefatto, altre sporco,
mai disteso. Ho eliminato gli specchi, non mi hanno
mai ridato un volto tranquillo come acqua
ferma, per questo evito gli specchi. Quando vedo il mio
volto, quella tragica maschera di dolori
e fallimenti e menzogne e sconfitte, penso a coloro che
hanno contribuito mettendocela tutta
a ridurlo così, io per primo. E ormai non cambia più,
si è irrigidito, imbalsamato, fermo e secco
in quei tratti angosciati che hanno piallato ogni dolcezza.
Verrà la morte a stirarlo, lo so, solo la morte
potrà spianarlo, e dirò finalmente. Ma non potrò vederlo,
per questo ho l’impossibile desiderio
di vedermi morto, per osservare il mio volto in pace,
finalmente. Ma no n sarà così. ”

Scheda creata Sabato 11 maggio 2013

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