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CONTE - COMAR /ED
La Caminata palazzo dell'antica Comunità Belluno
CONTE - COMAR /ED, La Caminata palazzo dell
Autore:
CONTE - COMAR /ED
Titolo:
La Caminata palazzo dell'antica Comunità Belluno
Descrizione:
Nuove sull'antico Consiglio de' i Nobili di Belluno - Iacobo da Montagnana a Belluno
Editore:
ARCHIVIO STORICO BELLUNESE
Data di edizione:
2012
Pagine:
115
Dimensioni cm.:
20x22
ISBN13:
Codice:
252612
Collana:
0
Prezzo:
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Dati aggiornati a 2012
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Italiano
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CONTE - COMAR /ED, La Caminata palazzo dell'antica Comunità Belluno, ARCHIVIO STORICO BELLUNESE in campedel.it
Descrizione
Recensione del Corriere delle Alpi
BELLUNO. Ci sono libri che sono importanti per il fatto stesso che esistono: perché riempiono un vuoto, o mettono in fila una serie di conoscenze rimaste sparse, o, ancora, cercano di fare luce su nuove notizie, o di emendarne altre.

«La Caminata, palazzo dell’antica Comunità di Belluno – Storia e arte», curato da Paolo Conte e Nicoletta Comar come vera e propria edizione speciale dell’Archivio Storico di Belluno Feltre e Cadore, è uno di questi libri: una sorta di anno zero per la storia del fu quattrocentesco palazzetto di piazza Duomo, demolito nei primi decenni dell’Ottocento.

Tre anni di lavoro stanno dietro a questo volumetto, la cui composizione rientra nelle iniziative per gli ottant’anni della rivista: ora, che i cinque saggi che lo compongono sono stati ultimati, il libro, oltre che in supplemento all’Archivio di gennaio-aprile 2012, sarà distribuito anche in libreria, per consentirne una diffusione ampia. E speriamo sia di buon auspici o, così come lo fu una analoga iniziativa della rivista dedicata nel 2001 a palazzo Fulcis-De Bertoldi, ora in piena ristrutturazione.

Beninteso: non che ci si possa aspettare ristrutturazioni per il buco lasciato, purtroppo, dalla Caminata. Ormai, lì dove sorgeva il palazzetto
gotico-rinascimentale, gli unici gradini che si possono compiere sono quelli della scala mobile. E ben poco sopravvive dei duecentoventidue tra stemmi, monumenti, busti di pietra e bronzo a ornamento dell’edificio; così come, delle due stanze interamente affrescate da Jacopo da Montagnana e Pomponio Amalteo (decine di metriquadri di bellezza), si salvano pochi lacerti di ritratti. Non c’è che una memoria supposta, poi, per la decorazione che doveva coprire tutta la facciata. Però.

Però un libro come questo sulla Caminata aiuta a capire un tempo in cui la Comunità di cividàl di Belluno, dovendo fornire un luogo di servizio pubblico, lo fece sforzandosi di seguire l’utile e il bello insieme. E fa sperare che qualche nuova testimonianza possa uscire: così come è stato per il disegno della facciata, pressoché sconosciuto, di Melchiorre Toller. Lo illustra bene, con puntualità di fonti certosina, il primo articolo del volumetto, a firma di Orietta Ceiner: che ricostruisce le vicende di edificazione e di uso del palazzo dal XV secolo (e, ove possibile, anche prima) al 1840, data di collaudo della nuova costruzione municipale, che inglobò parte del materiale lapideo della Caminata. Deposito della carne comunale; cancelleria; tribunale; luogo(nel 1526)della prima illuminazione pubblica della città, quando si decise di illuminare le immagini votive nel passaggio interno alla Caminata, la Pusterla, che dalla piazza portava giù alle mura, sopra Lambioi. E, infine, teatro per la città: luogo di festa per il Carnevale, e non solo.

Com’è che un edificio, costruito in più di trent’anni, a prezzo di sforzi importanti per tutta la comunità, e nel quale la comunità continuò a riconoscersi per secoli, venne completamente demolito e cancellato lo racconta ancora Orietta Ceiner, studiosa e archivista, responsabile dell’Archivio storico del Comune di Belluno: fu una questione di cambiamento politico.

La nuova amministrazione austriaca, infatti, aveva bisogno di spazi per il suo tribunale: il Comune dovette cedere. E quello che c’era da salvare, fatti i sopralluoghi di rito, dato lo stato cadente, venne infine demolito.
Michela Fregona
Scheda creata Lunedi' 18 aprile 2016
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