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GALLI ARRIGO

Dopo Vajont (1963-1968). E' giusto che se ne parli

 

 

PRESENTAZIONE dell’ing. Arrigo Galli, autore e già sindaco di Longarone

Quando rientrai definitivamente dopo alcuni decenni di lavoro in terra straniera ebbi l’amara sorpresa, chiacchierando con i "nuovi" longaronesi, di constatare che ben poco o nulla si sapeva del primo periodo "dopo Vajont", delle vicissitudini, degli autori della ricostruzione, della vita in quegli anni difficili. Si cercava anzi, come si cerca ancora, di dar valore a quanto vanno dicendo certe malelingue, forse mal informate, su presunti scandali e ladrocini da parte dei superstiti!!!

Nello stesso tempo ci si era dimenticati di chi, nell’ombra, aveva operato per la rinascita di Longarone. Un tale a cui chiesi notizie di Giorgio Pioggia, già scomparso, e se sapeva quanto egli avesse fatto per la rinascita di Longarone, mi seppe dire solo che era invecchiato "male" e che di null’altro egli era al corrente. Degli altri come lui, quindi al di fuori delle Amministrazioni, non ne sapeva nulla!! Mi chiesi pertanto: cosa si sa dei patemi d’animo, dell’ostilità di certi funzionari dello Stato, dei blocchi stradali e di tante sofferenze che ci hanno oppresso negli anni della ricostruzione? Anch’io, lontano fino all’agosto 1965 per lavoro, non ho conosciuto direttamente tutto ciò che succedeva, ma ne ero al corrente attraverso le notizie, sporadiche, che giungevano da Longarone.

Ho deciso pertanto di scrivere qualcosa su quel periodo attingendo a documenti, libri, in particolare al mensile "Longarone" ed all’archivio di mio fratello Luciano, recentemente scomparso.

Questo libro non ha la pretesa di elencare pedissequamente fatti e documenti relativi ad alcuni anni del "dopo Vajont", ma di rendere di pubblico dominio vicende e personaggi che di quel periodo furono i protagonisti e sono stati invece quasi completamente ignorati da tanti storici e concittadini.

E’ senza dubbio certo per chi ha vissuto quel periodo, che i vari protagonisti ( come già ebbi a dire a pag. 284 del libro di F. Vendramini – "Solidarietà e Ricostruzione") furono tutti i Longaronesi superstiti e, a mio giudizio, anche quelli che sottomettendosi ai diktat dei governanti del tempo ebbero inconsapevolmente a tramare contro il futuro di Longarone, che si voleva ricostruire in altro luogo. E’ gente che ha agito mettendo anima e corpo, spassionatamente, al servizio di una comunità che, affranta e disperata, all’indomani del disastro chiedeva solo di riavere ciò che le era stato strappato e le spettava di diritto e nello stesso tempo lottò perché fosse fatta giustizia. Il sacrificio dei nostri Cari chiedeva giustizia, non vendetta, ma giustizia con la g maiuscola, quella sana e corretta, quella per cui ci siamo tutti onorevolmente battuti. Queste persone non hanno mai chiesto medaglie o riconoscimenti vari, consci di aver fatto il loro dovere a favore di tanti altri. La prova di ciò la diede il dott. Gianpietro Protti, già sindaco di Longarone, che all’atto del conferimento del " Premio Longarone" ebbe a dire che quel gesto di benemerenza lo meravigliava, perché egli era consapevole e soddisfatto, come tanti altri, di aver compiuto il suo dovere verso il paese. E purtroppo, per lo stesso premio, egli sarà accomunato ad altri, che dal disastro ebbero solo benefici, pur avendo stravolto la realtà della tragedia!.

Quanto cercherò di ricordare in questo libro vorrei che non fosse solo una sequenza di avvenimenti accaduti nel "dopoVajont", ma che potesse far vivere al lettore lo stesso stato d’animo di chi lo sta scrivendo e che alla fine potesse avere quel senso di sincera soddisfazione che ancora è certamente vivo nei suoi protagonisti, purtroppo pochi, ancora viventi.

Mentre scrivo queste poche righe di prefazione penso al compito arduo che mi sono prefisso, perché vorrei trasfondere nel lettore i patemi d’animo, le ansie, la fermezza di spirito e la passione che abbiamo sofferto per un così alto ideale: ricostruire e far rinascere Longarone a Longarone.

Per far sì che ciò che vado scrivendo sia il più veritiero possibile e quindi non solo frutto della mia memoria, citerò brani di discorsi e articoli di giornale che ne convalideranno la veridicità. In particolare, voglio ricordare che i discorsi commemorativi del sindaco Protti sono stati tenuti in presenza delle autorità interessate alla ricostruzione.

 

Longarone, luglio 2008

 



Data ultimo aggiornamento: Sabato 16 agosto 2008
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