Fulcio Bortot, Fiore di lino

Prefazione

Devo dire che ero in dubbio se accettare o meno di presentare questo libro. Forse Fulcio voleva addirittura che lo firmassi anch’io: mi sembrava una pazzia!

L’ho letto più volte, ho gioito, ma ho anche sofferto molto.

Lo stile è essenziale, i periodi brevi, i dialoghi immediati: penso che anche il lettore più impaziente ne sarà incuriosito.

La trama, certo, ha un ruolo più marginale. Decisamente insolita e quasi surreale, essa è piuttosto un pretesto per mettere a nudo i sentimenti estremi dei protagonisti, talvolta in modo disarmante, senza pudore.

Chi conosce intimamente l’autore sa che la sua vita è lì, sembra sospesa tra la realtà e la suggestione, tra la razionalità e quella sorta di distacco ascetico che lo caratterizzano sempre!

I suoi scritti sono analoghi: spesso ingenui, talvolta disorientanti, altre volte intrisi di ossessiva sensualità.

Comunque, per i motivi che il lettore scoprirà, sono davvero la persona meno adatta a introdurre "Fiore di lino".

Tuttavia a Fulcio non si può rispondere di no, nemmeno alle sue richieste più bizzarre ….

 

Elizabeth