In un’epoca in cui è frequente sentire il termine "globalizzazione"e internet permette di raggiungere ogni parte del mondo con un clic,cresce parallelamente nella gente di montagna la nostalgia per unpassato, in cui l’identità dei propri antenati era marcata da alcunielementi forti. Ritmi di vita lenti e profonda conoscenza del territoriocaratterizzavano la gente dei nostri paesi, la quale esprimeva unacultura rivolta allo sfruttamento equilibrato dell’ambiente che li ospitavae offriva loro l’unica fonte di sostentamento. Così i lavori rurali, l’allevamento del bestiame, l’artigianato, rappersentavano un bagaglio di conoscenze che si tramandavano di generazione in generazione,permettendo in questo modo alle piccole comunità dei paesini di montagnadi essere autosufficienti.Il ritmo delle stagioni scandiva il tempo per ogni lavoro. La primaveraper la semina dei campi, la pulizia dei prati e l’alpeggio del bestiame.L’estate per lo sfalcio, la fienagione e i lavori all’aperto. In autunno si raccoglievano le colture e la gente si preparava per l’inverno, durante il quale tutti restavano in casa a svolgere qualche attività. Le donne a confezionarecaldi calzini e maglioni di lana o a fare gli "scarpet", tipiche calzature costruite in gran parte con vecchi indumenti destinati al macero.Gli uomini si dedicavano alla costruzione di strumenti da lavoro come le gerle, o accessori per la casa. Da queste necessità nasce anche una vera e propria professione, "el Caregheta" che porterà in giro per l’Italia nel periodo invernale gli uomini, specializzati a costruire e a riparare sedie fatte di legno e paglia. Tutti indistintamente, uomini, donne, bambini, davano il proprio contributoper la gestione delle stalle, la cura delle mucche e la lavorazione del latte.In questi anni c’è il desiderio di molti di conservare questo patrimonio culturale che oramai sembra destinato a scomparire. Le persone che esercitano queste attività sono rare e i detentori delle conoscenze hanno i capelli bianchi e profonde rughe sul volto e sulle mani.Questa ricerca vuole essere uno sforzo per conservare, recuperare e valorizzare queste conoscenze e queste realtà, le quali, potrebbero rappresentare in futuro un’alernativa di lavoro.